Chiesa Maria Santissima Assunta

Chiesa Madre

Descrizione

La Chiesa è dedicata a Maria SS. Assunta ed è anche la Chiesa Madre di Sutera. Fu fatta costruire intorno al 1374 da Giovanni III di Chiaramonte che nel 1366 era divenuto Barone di Sutera. Essa fu edificata sul luogo dove sorgeva la moschea araba, che si fa risalire all’875 circa. Allo scopo evidente di cancellare le tracce di un tempio pagano, il Barone fece abbattere la principale volta della moschea e fece costruire il nuovo edificio cristiano, incorporando in esso alcune strutture rimanenti. Quello che ci rimane oggi dell’antico tempio musulmano sono quattro nicchie in malta di gesso (fino agli anni cinquanta erano nove) prive di elementi decorativi e artistici, che sporgono da una parete intonacata. La chiesa madre è stata però quasi del tutto ricostruita verso la fine del 1500 e ha continuato, nel corso dei secoli, a subire modifiche e rimaneggiamenti che ne hanno inevitabilmente stravolto l’aspetto e lo stile originari. Il portale che orna l’ingresso laterale della Chiesa risale al 1600, è in pietra calcarea e riporta elementi decorativi di stile rinascimentale. L’edificio misura 27 metri di lunghezza e 16 di larghezza. E’ a tre navate, le volte a botte poggiano su 10 pilastri quadrangolari e sono ornate da stucchi in malta di gesso decorati in oro zecchino. Durante il corso dei secoli, l’edificio è stato spesso ristrutturato: sono stati aggiunti stucchi in malta di gesso, successivamente indorati, sono stati eseguiti lavori di consolidamento ai tetti, alle fondazioni, è stata rifatta la pavimentazione, ora in marmo.

Giro della Chiesa (in senso orario)

Fonte Battesimale,in marmo, molto antico del 1490-95.

Statua raffigurante San Calogero,in cartapesta realizzata agli inizi del ‘900.

Crocifisso,in legno del 1600.

Statua della Madonna Addolorata,in cartapesta del Guaeci di scuola Napoletana (acquistata nel 1901 grazie alla donazione di una devota suterese). Pur non essendo un’opera di pregio, è molto ammirata dai suteresi per la finezza dei lineamenti e la drammaticità dell’espressione; viene portata in processione il Venerdì Santo.

Statua di San Giuseppe, in legno, del 1600. E' sistemata in un’artistica custodia in legno scolpito e dorato, di stile tardo barocco.

In testa alla navata centrale

Quadro raffigurante l'Assunzione di Maria al Cielo. Anche questa tela è stata attribuita al Rugeri. Vi si vede la Madonna in alto in mezzo alle nuvole, circondata da angioletti, che viene assunta in cielo mentre un angelo scende verso di lei. In basso, gli apostoli vagamente raggruppati, esprimono lo stupore per aver trovato il sepolcro vuoto. L’opera è molto pregevole per l’esecuzione, i colori e l’espressione dei visi (è stata restaurata nel 1980).

Sicuramente degna di attenzione è la Cappella intitolata al SS. Sacramento, risalente alla fine del 1700, fatta di marmi multicolori e delicati decori, di stile quasi barocco; in particolare al centro spicca il Tronetto che è composto da 6 colonnine con capitelli corinzi disposti a semicerchio; più in basso, le coppie di angeli in marmo bianco, l’altare e la balaustra. Ai lati della cappella sono rappresentati, in bassorilievo, Mose’ e il Buon Pastore; ai lati dell’ altare, ripetuto per 2 volte, lo stemma del Sac. Girolamo Majorana; in alto, tre pitture su zinco rappresentanti altrettanti episodi biblici: 1) il sacrificio di Isacco; 2) l’entrata di Gesù in Gerusalemme; 3) Gesù al pozzo con la Samaritana.

Sul pavimento, di fronte alla cappella vi è la Lapide in marmo della sepoltura del Sac. Bellavia, recante lo stemma della sua nobile famiglia, un’iscrizione in latino e l’anno 1696.

Statua di Sant' Isidoro, in legno. Risale al 1600 di scuola Napoletana.

Gruppo statuario della Madonna del Rosario con la statua di San Domenico in legno, di scuola Napoletana del 1600.

Statua della Madonna Assunta dormiente. Questa statua ha due particolarità: la testa, le mani e i piedi sono in cera; il simulacro indossa una lussuosa veste donata dalla Regina Maria Cristina di Savoia. La veste, ormai tarlata e in cattive condizioni, è stata rimessa a nuovo nel 1978 riproducendo esattamente i sontuosi ricami in oro zecchino di quella originaria.

Statua raffigurante Santa Rita, in legno.

L'Organo è un’opera artigianale del 1600.

Modalità di accesso

Date le barriere architettoniche, i visitatori con disabilità non possono accedere alla chiesa. Da Campofranco segui le indicazioni per il Museo Etnoatropologico / Borgo Rabato, percorri la strada Provinciale 238, procedi lungo la sp 20 bis e poi continua su Via Giuseppe Mormino/SP20, alla rotonda prendi la seconda uscita in direzione Via del Popolo per 250 metri per poi svoltare a sinistra, percorri Via del Popolo per 400 metri, svolta a destra e prosegui dritto per 700 metri, prosegui dritto per Via Garibaldi per ulteriori 300 metri, svolta a destra per via Goffredo Mameli, prosegui per 300 metri. Parcheggia nella piazza Mameli e prosegui a piedi per 60 metri addentrandoti nel Borgo “Rabato”. La Chiesa si troverà al centro del borgo. Da Mussomeli e Caltanissetta segui le indicazioni per il Museo Etnoatropologico / Borgo Rabato, percorri la Via del Popolo per 350 metri, svolta a sinistra e prosegui dritto per 700 metri, prosegui dritto per Via Garibaldi per ulteriori 300 metri, svolta a destra per via Goffredo Mameli, prosegui per 300 metri. Parcheggia nella piazza Mameli e prosegui a piedi per 60 metri addentrandoti nel Borgo “Rabato”. La Chiesa si troverà al centro del borgo. Accesso gratuito.

Indirizzo

Via Ruggero

Contatti

Telefono: 0934954300

Ultimo aggiornamento: 06/02/2024, 10:49

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